AMEDEO V

Amedeo V (1285-1323)

Conte di Savoia e Marchese

Il Conte Grande

Figlio secondogenito di Tommaso, Signore del Piemonte, nacque il 4 settembre 1249 al Bourget.

Fu designato erede dallo zio Filippo I. La successione non avvenne senza contrasti, perché accampavano diritti al trono sia i figli del suo fratello maggiore,Tommasino, sia il fratello minore Ludovico e avanzavano rivendicazioni sui domini sabaudi anche le zie di Amedeo. La questione fu risolta pacificamente lasciando a Filippo, figlio di Tommasino, la signoria del Piemonte e a Ludovico quella del Vaud. Fu anche per evitare che questi contrasti si ripetessero in futuro che Amedeo regolò la questione della successione adottando la legge salica. Nel 1272 sposò Sibilla di Baugé, che gli diede i due figli maschi, Edoardo e Aimone, e successivamente Maria di Brabante, dalla quale ebbe Margherita, Eleonora, Agnese, Bona, Maria, Caterina, Giovanna (andata sposa all'Imperatore d'Oriente, Andronico Paleologo) e Beatrice.

All'inizio del suo regno occupò Ginevra. I conflitti che ne seguirono furono composti con la pace di Aix. Anche lo scontro con il Delfinato fu momentaneamente risolto per vie pacifiche.

Guglielmo VII del Monferrato, liberato dalla prigionia, organizzò una potente alleanza, minacciando i domini sabaudi in Piemonte e le città lombarde. Amedeo V, alleatosi con Asti, mise in campo ingenti forze, che bastarono a frenare le mire del bellicoso Marchese. Questi, catturato dagli Alessandrini, finì miseramente i suoi giorni in una gabbia di ferro.

In tutte le intricate vicende di quegli anni Amedeo fu presente o con le armi o con l'attività diplomatica, conquistandosi grande fama in tutto il continente.
Si destreggiò abilmente fra Inghilterra, Francia, Impero e Santa Sede, badando a non essere schiacciato fra le grandi potenze. Ottenne per spontanea dedizione Fossano, Savigliano e Ivrea.

Pare che abbia partecipato all'assedio di Rodi, adottando per l'occasione il motto FERT (Fortitudo Ejus Rhodum Tenuit).

Protettore delle arti e delle scienze, Amedeo V fu anche saggio ed illuminato governante, aprì delle miniere in Savoia, unificò pesi e misure. Tutto ciò gli valse il soprannome di "GTan de".

Morì il 16 ottobre 1323 ad Avignone e fu sepolto ad Altacomba.

Allegato a Italia reale, n. 8 - 1997