Carlo Emanuele I

Carlo Emanuele I (1580-1630)
CARLO EMANUELE I
Duca di Savoia

Il Grande

Unico figlio di Emanuele Filiberto, nacque a Rivoli il 12 gennaio 1562. Sposò Caterina d'Austria, figlia del Re di Spagna Filippo Il, e ne ebbe 9 figli: Filippo Emanuele, vittorio Amedeo, Emanuele Filiberto, Maurizio, Tommaso (capostipite del ramo Carignano), Margherita, Isabella, Caterina e Maria.

Uomo irrequieto, attivissimo, gran guerriero, operò per salvaguardare l'indipendenza dei suoi Stati, e per ingrandirli, rendendone meno frammentari i confini. Stretto tra Francia e Spagna, le due superpotenze dell'epoca, il Duca sviluppò un'intricata diplomazia, in gran parte segreta, che lo portò a trattare con tutte le maggiori potenze; ma non volle mantenersi neutrale e tu coinvolto in una serie interminabile di guerre, schierandosi or con l'una or con l'altra parte con esiti alterni e rischiando più volte la sua stessa vita in battaglia. Dopo una lunga guerra contro la Francia la pace di Lione assegnò al Duca il Marchesato di Saluzzo cambio di alcune terre ai di là delle Alpi. Tentò poi di conquistare Ginevra, ma l'impresa faili, chiudendogli definitivamente la via verso l'Europa Centrale.
Concordò a Bruzolo (1610) un'alleanza con Enrico IV finita in nulla per l'assassinio del Re.

Nel 1613 occupò di sorpresa il Monferrato, ma si trovò in guerra con la Spagna. Dopo cinque anni di battaglie dovette sottoscrivere la pace. Aderi poi alla lega antispagnola con la Francia e Venezia, ma il Richelieu manovrò in modo da far fallire le operazioni concordate, facendo ricadere sul Duca la responsabilità dell'attacco alla Spagna.
Si ritrovò nemico della Francia nel 1629 e sotto la pressione dell'esercito del Re dovette lasciare libero il passo ai Francesi (trattato di Susa). La guerra riprese nel 1630 e due potenti eserciti francesi invasero il Piemonte. Ma il 26 luglio 1630 Carlo Emanuele moriva, dopo breve malattia, nel Palazzo Cravetta di Savigliano.
Fu seppellito nel Santuario di Vicoforte, presso Mondovi, da lui stesso edificato.

Carlo Emanuele I fu uomo capace di grandi disegni, non sempre realistici, ma spesso profetici. Lui per primo tentò di cosfituire una federazione dei Principi italiani, che si dimostrarono purtroppo incapaci di comprendere l'importanza storica del suo progetto.

Cominciò ad ingrandire e ad abbellire Torino, valendosi dell'opera di illustri architetti; protesse le arti ed in particolare le lettere; tu egli stesso un dicereto poeta. Lasciò al suo erede uno Stato invaso e stremato, ma ormai temprato alle battaglie, come avrebbero dimostrato i secoli successivi.

Allegato a Italia reale, n. 1 - 1999