Carlo Emanuele II

Carlo Emanuele II (1638-1675)
CARLO EMANUELE II
Duca di Savoia

Fratello di Francesco Giacinto, nacque a Torino il 20 giugno 1634. Sposò dapprima Francesca Maddaiena d'Orleans (la "Colombina d'amore"), figlia del fratello di Re Luigi XIII, che morì giovanissima, poi Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, che generò Vittorio Amedeo e Cristina.

Sali al trono nel 1638, sotto la tutela della madre Cristina, contrastata dai due cognati, il Card. Maurizio e il Principe Tommaso di Carignano, di gran lunga più popolari fra i Piemontesi. Ne seguì una lunga e intricata guerra fra le due fazioni, appoggiate rispettivamente dalla Francia e dalla Spagna. Ad un certo punto Madama Reale si trovò chiusa con il Duchino nella Cittadella di Torino, assediata dai Principi cognati, che a loro volta erano assediati da un esercito francese, mentre un esercito spagnolo bloccavai francesi. La guerra civile si risolse infine con un compromesso: Madama Reale conservava la reggenza; Maurizio otteneva il governo di Nizza, rinunciava al cappello cardinalizio ed otteneva la dispensa per sposare la nipote Ludovica; il Principe Tommaso diventava Governatore d'Ivrea.

La politica di Madama Reale fu filofrancese; intanto perdurava il conflitto tra Francia e Spagna che fu composto solo nel 1659, con il trattato dei Pirenei, seguito da quello di Cherasco.

Carlo Emanuele raggiunse la maggiore eta nel 1648, ma la madre continuò di fatto a governare, spingendo il Duca ad una vita frivola che lo teneva lontano dalle cure dello Stato. Solo alla morte della madre (1663) poté esercitare effettivamente il potere e si dimostrò assai rnigliore di quel che si poteva immaginare.

Tentò di dare al Piemonte uno sbocco al mare, con l'impresa di Genova, che falli; non poté sottrarsi all'influenza francese, ma s'impegnò a fondo per arricchire lo Stato, favorendo i traffici e i commerci e potenziando il porto di Nizza; introdusse riforme nell'esercito, adottando le prime uniformi; stabilì l'obbbligo per i Comuni di stipendiare dei maestri per l'istruzione dei fanciulli; ingrandì e abbelli Torino, costruendo, fra l'altro, il Palazzo Reale. Ottenne dall'imperatore il titolo di Altezza Reale.

In punto di morte volle che il suo popolo, che amava e che lo amava, sfilasse per un ultimo saluto davanti al suo letto.

Morì a Torino il 12 luglio 1675.

Allegato a Italia reale, n. 4 - 1999