Carlo Felice

Carlo Felice (1821-1831)
CARLO FELICE
Re di Sardegna

Carlo Felice, ultimo Re del ramo primogenito di Casa Savoia, era il figlio maschio più giovane di Vittorio Amedeo III.
Nacque a Torino il 6 aprile 1765 e sposò Maria Cristina di Borbone, figlia di Ferdinando IV di Napoli, che non gli diede discendenza.
Sgominò facilmente, con l'aiuto degli Austriaci, i costituzionalisti e fu molto duro con Carlo Alberto, che accusava di connivenza con gli insorti. Uomo di carattere chiuso, rigido e severo con sé stesso e con gli altri, si accinse a governare il Regno attenendosi inflessibilmente ai principi della Monarchia assoluta. Ciò gli costò l'ostilità dei seguaci delle idee nuove.

I suoi detrattori però sorvolarono sulla sua attività di governo, che fu per molti versi provvida ed oculata. Potenziò i porti di Nizza e di Genova, costruì opere pubbliche, fra le quali il Teatro di Genova che porta il suo nome, favori a Torino e nelle altre città del Regno la costruzione di impo-nenti complessi edilizi. Protesse le arti, le scienze e le industrie; a lui si deve, per esempio, la fondazione del Museo Egizio di Torino.
Dotò di un nuovo, organico e moderno complesso dileggi la Sardegna, che anni prima, come Vicerè, aveva liberato dalla piaga del banditismo; riformò la Giustizia e il Fisco.

Restituì compattezza all'Esercito, allontanando gli elementi sovversivi. Trovò ed onorò uno degli ultimi discendenti di Pietro Micca. Difese con fermezza l'indipendenza e la dignità dello Stato dall'invadenza del potere ecclesiastico e dalle mene diplomatiche delle potenze europee. Nel 1825, in risposta alle azioni piratesche dei corsari armati dal Bey di Tripoli, inviò una piccola flotta, comandata dal Capitano Sivori, che penetrò audacemente nel porto di Tripoli, incendiò le navi che vi si trovavano e costrinse il Bey a scendere a patti.

Carlo Felice mori a Torino il 27 aprile 1831, dopo aver riconosciuto in Carlo Alberto l'erede al trono.
Volle essere sepolto nell'Abbazia di Altacomba, che aveva ricostruito dalle rovine provocate dai rivoluzionari repubblicani.

Allegato a Italia reale, n. 10 - 1999